Una delle esperienze più belle della vita

Una delle esperienze più belle della vita” , “goditi la gravidanza” dicevano.. Ho passato praticamente 9 mesi quasi infernali rimettendo tutti i giorni, sensazioni di nausee e stanchezza che non mi hanno mai abbandonato.

Son trascorsi questi 9 mesi, molto lentamente, con il Covid all’agguato, distanziati da tutti, passando le feste mangiando come un uccellino e ingurgitando limoni.. ero pazza per i limoni! Adoravo le melanzane sott’olio e fare scorpacciate di pane e pomodoro! Che cose strane che ti fa fare la gravidanza!

È vero, arriva un momento che dici “non vedo l’ora!” non solo di vederlo e coccolarlo fra le tue braccia ma di sbarazzarsi della stanchezza, dei suoi movimenti improvvisi, dei suoi singhiozzi che la notte non ti fanno dormire.. Ma una cosa mi avevano detto.. “riposati”.. perché sarà quello che mancherà, e sicuramente questa è una di quelle cose che ho fatto.

Gli ultimi esami all’ospedale sono stati stancanti. La ginecologa segnava sempre esami del sangue, mi disse che il piccolo stava crescendo bene ma di non mangiare carboidrati altrimenti sarebbe cresciuto troppo e avrei avuto complicazioni durante la gravidanza.. In quel periodo il piccolo era stimato a kg 3,300.

La mia ginecologa privata mi confermò questo dato, ma mi disse che se sarei avrei partorito a termine, il 20 luglio, il bambino sarebbe arrivato a kg 4, ma ancora mancavano più di 15 giorni!

Altro giro dalla ginecologa all’ospedale giorno 30 giugno .. Gli porto tutti gli esami, si esegue la visita e mi dice “sei stata bravissima a mantenere il peso! Il bambino pesa sempre uguale!”, tiro un sospiro di sollievo, sicuramente il parto sarà anche più semplice con un bimbo di questo peso. Mi segna altri mille mila esami da fare.. Sinceramente non ho voglia di spendere ancora tutti questi soldi, ormai manca davvero pochissimo al parto.. Son davvero necessari questi esami visto che la prossima visita era segnata per il 20 luglio? L’unica cosa che potevo sperare era quella di partorire prima così che da non andare in istituto il 15 luglio e svenare non solo le mie povere vene che non ce la facevano più, ma anche il mio portafoglio.

La mattina del 15 alle 3 di notte vengo svegliata da una perdita, così corro in bagno e vedo gli slip rosati. Comincio a preoccuparmi. Ci siamo quasi o mi devo preoccupare? Sveglio mio marito e dico “Amo, dobbiamo andare in ospedale”, lui mezzo addormentato non afferra subito e lui lavorando in ospedale mi risponde “Ma ancora è presto, non è mica ora…” (di andare al lavoro) e dico “Dobbiamo andare in ospedale! Forse ci siamo!”. Ci vestiamo tra calma e fretta, le valige sono in macchina da 15 giorni.
Arrivo in reparto ed eseguono il prompt test, dopodiché mi dicono che è positivo e che da li il prossimo step sarebbe stato il ricovero.
Passano diverse ore tra esami, visite e contrazioni non regolari.. Il tempo sembra infinito ma il bimbo non ne vuole sapere di uscire mentre le perdite si accentuano. Verso la mezzanotte mio marito mi chiama e mi riferisce di aver parlato con una dottoressa che se continuo così verso mezzanotte dovrei partorire, ma non fu così..
Le contrazioni continuavano ad essere irregolari e la dilatazione non era sufficiente neanche per fare l’epidurale.. Quanto ancora durerà?
Sofferente chiedo nuovamente delucidazioni e mi dicono che l’unica cosa che poteva farmi stare meglio era una doccia calda e tra la lunga indecisione, dopo svariate contrazioni doloranti, decido di fare questa doccia così mi portano nel bagno della sala parto..
Sì, è vero, era magnifica, ma non potevo starci in eterno, così mi asciugo e mi dicono di rimanere sul lettino arancione in sala parto che mi avrebbero controllato più spesso e tra una contrazione e l’altra la stanchezza era arrivata e il sonno era davvero tanto così dormivo e mi svegliavo in continuazione in questa stanza dove la luce era soffusa e una gigantografia di Scilla faceva da sfondo a questo momento.
Finalmente l’ostetrica mi dice che è ora, chiamo mio marito alle 4:50 del mattino del 16 luglio per assistere all’evento ormai tanto atteso.. tra le spinte infinite subentrava la stanchezza e l’emozione del lieto evento. Alle 6:55 nasce Gabriele del peso di Kg 3.950 (e mancavano 4 giorni al termine!).

Eccola arrivata! Una delle esperienze più belle della vita finalmente tra le mie braccia.
Ora che vi scrivo il pargoletto ha 5 mesi e mezzo e sta dormendo qui con me sulle mie gambe. La vita della mamma è davvero dura ma ogni suo sorriso e ogni suo passo avanti vale la pena di ogni sacrificio.

Auguro a voi donne di poter abbracciare il vostro cucciolo. Non perdete la speranza.

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